Storie dell'anima
L'ORCHESTRA E L'OTTAVINO
E' la storia di una orchestra famosa, conosciuta da tutti perché la loro musica era perfetta, speciale, unica, suonava melodie celestiali.
In ogni posto dove suonava, c'era sempre tanta gente che andava ad ascoltare questa musica fantastica. Era una orchestra grandissima, tanti suonatori, ogni strumento era lì a formare una perfetta armonia… c'erano arpe, violini, trombe, flauti, violoncelli…di tutto…tra questi ce n'era uno piccolo, più piccolo di una penna, si nascondeva tra le mani…l'ottavino, un piccolissimo strumento che emette un suono dolce e leggero..
Ogni giorno l'orchestra faceva le prove per il concerto… un giorno erano tutti lì e i musicisti iniziarono a suonare…l'ottavino cominciò ad emettere il suo dolce suono, ma lì dove era messo in un angolo tra tutti gli altri strumenti, non si sentiva…il musicista cominciò a sentirsi inutile, aveva uno strumento che c'era o meno era per lui la stessa cosa…cominciò a pensare di non voleva più suonare…
Una sera preparandosi per il concerto, il musicista penso: "non suonerò più, quando saremo tutti pronti a partire io farò finta di suonare, tanto nessuno lo noterà".
Il concerto inizia, i musicisti si preparano, iniziano a suonare…..tutti suonano…in un angolo ecco il nostro musicista…è lì e fa finta di suonare..
Il maestro ad un certo punto ferma l'orchestra, si dirige dal musicista e gli chiede: "perché non stai suonando? Io non sento il suono dolce dell'ottavino.."
Il musicista si sentì piccolo e intimidito gli rispose: "maestro… che ci faccio io qui, il mio strumento è piccolo e insignificante rispetto agli altri… mi sono sentito inutile.."
Ma il maestro gli rispose: "Questa sera quando l'orchestra ha iniziato a suonare, io non ti ho sentito, mancava il suono del tuo strumento, le melodie erano incomplete…anche tu con questo piccolo strumento sei parte essenziale dell'orchestra per suonare delle splendide melodie…..SUONA!!"
Ci sono dei momenti nella nostra vita che ci sentiamo piccoli e inutili. Ma Dio ci ha posti dove siamo. E' lui che ha distribuito i compiti e ha dato i mezzi per eseguirli. Non sta a noi apprezzare l'importanza dei talenti che abbiamo ricevuto, siano essi tanti o pochi. Mettiamo semplicemente al suo servizio ciò che abbiamo ricevuto…